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Bike to work, è partito il progetto il Val Bisagno

Venerdì 19 settembre è partito con un evento il progetto Bike to Work in Val Bisagno. Riportiamo di seguito un resoconto e le riflessioni di una partecipante all’evento nonchè ciclista urbana della Val Bisagno:

Tre anni fa, a fare il lungo Bisagno in bicicletta, eravamo in pochi.
Qualche volta ho pensato di essere proprio da sola, specialmente in quelle giornate di febbraio in cui il cielo è immobile e le persone alle fermate degli autobus, involtolate nei piumini, ti guardano come fossi un pesce strano, all’acquario.
Poi qualche incontro, qualche bici in direzione opposta, qualcuna nella tua corsia. Ci si guarda, ci si annusa quasi. Anche tu?

Poi la sensazione di essere sempre di più, sempre più a proprio agio, una mappa delle buche ormai interiorizzata, i pantaloni che, prima di comprarli, valuti se saranno facili da arrotolare.

È per questo che sono felice, felice che “Bike to Work” prenda il via anche nel mio quartiere. È un riconoscimento di tutte le tracce che abbiamo lasciato in questi anni, e uno strumento utilissimo.
Funziona così: ci sono diverse “sorgenti”, cioè punti di partenza in cui i bikers to work di quella zona si ritrovano e partono insieme per andare al lavoro. Le sorgenti confluiscono poi in un unico fiume ciclistico, che segue un percorso definito e permette di incontrare altre persone anche durante il tragitto, rendendo lo spostamento più sicuro – safety in numbers! – e più piacevole. Creando, in qualche modo, una traccia.
Mi piacciono le tracce.
Sono prove, impresse, che un luogo è stato percorso, attraversato, che la terra in quel punto si è fatta ospite.
Penso alle impronte degli animali, alle loro diverse forme, penso alle sagome degli scarponi in montagna, quando il terreno è fangoso, alle orme di sabbia che lasciamo sulla spiaggia.
Penso alla bicicletta.
Che tracce lascia un ciclista, se non c’è fango, se pedala sulle strade della sua città?
Lo chiedo ad Andrea Casalino, che ha curato il progetto “Bike to Work”.
Aria pulita, mi risponde.
Sorrido, me l’aspettavo una risposta così.
“Bike to Work” è un’iniziativa legata al Circolo FIAB Amici della Bicicletta di Genova, e Andrea ci ha speso molte energie, per elaborare il progetto e per proporlo di volta in volta ai Municipi dei quartieri interessati.
Inaugurare nuove sorgenti in Val Bisagno significa molto per me, molto per tutti quelli che abitano qui. È un po’ come se si tenesse il battesimo di una strada nuova, solo che la strada c’è già, è nuovo il modo di percorrerla.
Stamattina in Piazzale Bligny non trovo nessuno, così mi sposto alla sorgente successiva, dove dopo poco transita il gruppo a pedali: volti noti e nuovi. Mi accodo seguendo le impronte, la traccia invisibile, quella scia d’aria pulita che come un filo corre lungo il margine destro delle vie.
Ci addentriamo nel traffico denso del mattino, in fila, e le auto quando ci sorpassano lo fanno con grande attenzione, più di quella che riserverebbero a un solo ciclista. Qualcuno addirittura si ferma per darci la precedenza.
Quando ci avviciniamo al centro, siamo diventati una decina: ruote grasse e magre, bici pieghevoli e non, adesso abbiamo tutti la targa bike to work!
Perché non sono nate per prime le strade: la via, la fa il passaggio.

Giulia Cocchella

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