Abbiamo presentato al comune una proposta sulla riorganizzazione degli spazi urbani.
E’ ormai passato un anno dalla prima tracciatura della rete ciclabile transitoria, e non solo, della città. Era la sera del 15 maggio 2020 quando in Corso Italia incominciava una vera e propria “rivoluzione” rispetto al passato.
Ad un anno di distanza, dopo che FIAB ha collaborato attivamente con l’Amministrazione per trovare le soluzioni più idonee ai vari problemi che si sono presentati in strada, abbiamo potuto constatare che il vero problema in termini di mobilità di questa città è l’eccessiva occupazione dello spazio pubblico da parte di mezzi privati parcheggiati ovunque, anche dove non dovrebbero. Per molti cittadini ormai assuefatti ad una situazione che si trascina da sempre l’avere auto e moto ovunque in ogni spazio libero, anche abusivamente sembra un fatto ineluttabile. Ma FIAB si chiede: siamo sicuri che le nostre città siano di questi mezzi e non delle persone? Per rispondere a questa domanda il nostro Gruppo Tecnico ha fatto una riflessione sulla riorganizzazione degli spazi pubblici. Abbiamo così individuato gli obiettivi da raggiungere e le azioni conseguenti traducendoli in un documento presentato alla civica Amministrazione sperando che venga condiviso. Il documento individua come prioritario recuperare spazio per le persone e le attività all’aperto (sia pubbliche, sia private, es. dehors). Per fare ciò occorre facilitare il movimento a piedi dei genitori con i passeggini, bambini, disabili, persone anziane, bici e monopattini. Fondamentale la sicurezza per questa utenza debole che si raggiunge anche aumentandone la visibilità da parte dei veicoli. Lo spazio pubblico va quindi salvaguardato dall’occupazione impropria. Solo così si potrà rendere la città più ordinata e gradevole e le strade più scorrevoli per i mezzi pubblici, i mezzi di soccorso e per chi deve attraversare la città su lunghe e medie percorrenze.
Ma come raggiungere questi obiettivi? Abbiamo individuato le seguenti azioni:
1. Migliorare la conoscenza del territorio: realizzare e rendere pubblica la cartografia digitale aggiornata della città che metta in evidenza, a scala adeguata: gli stalli auto e moto ufficiali, le fermate bus, gli attraversamenti pedonali, i posti disabili e merci, la reale dimensione delle corsie stradali.
2. Realizzare un piano della logistica merci in città, anche con la riorganizzazione degli spazi carico scarico merci.
3. Recuperare spazi per soste brevi (emergenza es. farmacie, accompagnamento a presidi sanitari, stazioni ferroviarie) i cosiddetti “kiss and go”.
4. Gerarchizzare le strade scegliendo quelle di attraversamento della città (con limite 50 km/h) e rendendo tutte le altre strade residenziali e zone 30 come elemento di riqualificazione e vivibilità dello spazio urbano.
5. Ridisegnare le corsie stradali di tutte le strade residenziali a una larghezza sufficiente al passaggio dei mezzi pubblici e di soccorso, ma che impedisca la sosta in doppia fila e l’eccessiva velocità dei mezzi motorizzati.
6. Rendere gli attraversamenti pedonali e le fermate bus più visibili, impedendo fisicamente la sosta auto prima (nella direzione di marcia), come previsto dal Codice della strada e ripensare i tempi dei semafori a favore dei pedoni.
7. Utilizzare tutti gli strumenti previsti dal Codice della Strada, in primis le zone scolastiche sicure.
8. Ridisegnare in conseguenza tutta la sosta pubblica in città in modo da raggiungere gli obiettivi di cui sopra, iniziando da alcuni quartieri.
9. Comunicare, comunicare, comunicare.
10. Condividere e cercare il supporto delle associazioni che aiutino nell’animazione sul territorio e nella comunicazione.
Per portare avanti alcune di queste azioni è necessario agire sulla sosta partendo dall’assunto che su certe strade avere sosta a profusione e scorrevolezza del traffico è un lusso che non ci possiamo permettere. La dimostrazione di ciò è evidente girando per la città in un normale giorno feriale. Dove c’è un parcheggio per un’auto questo ne attira almeno tre che poi non trovandolo parcheggiano in doppia fila. Sono necessarie delle scelte che potrebbero sembrare onerose e dolorose ma solo così ci potremo salvare dal caos.
E’ quindi necessario:
1. Creare parcheggi di interscambio auto vs bus presso le uscite autostradali, agli ingressi delle città e presso il grandi capolinea TPL gomma extraurbano.
2. Aumentare la tariffa sosta auto in centro
3. Prevedere progressiva tariffazione sosta scooter in centro
4. Zsl con controllo anche in uscita
Il documento integrale presentato all’Amministrazione comunale si può trovare a questo link