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Quattro risposte dell’Assessore alla Mobilità

Quattro risposte dell’Assessore alla Mobilità

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FIAB Genova ha incontrato a febbraio 2015 l’Assessore alla Mobilità del Comune di Genova, Annamaria Dagnino e il Direttore del Servizio Mobilità Francesco Pellegrino, con quattro domande ben definite come argomento di discussione.

Riepiloghiamo l’esito dell’incontro, con alcune informazioni generali e alcune  considerazioni personali del nostro responsabile per la ciclabilità urabana Giorgio Ceccarelli.

PRIMA DOMANDA: a che punto è il finanziamento POD e la realizzazione delle ciclabili previste?

Premessa: POD vuole dire Programma Organico di Dettaglio ed è un finanziamento per il miglioramento della qualità dell’aria e del trasporto pubblico originato dal DM 131 del 7 Agosto 2007. Eravamo ai tempi del secondo governo Prodi…. !!

Per ottenere il finanziamento di circa UN MILIONE DI EURO il Comune si è impegnato a:

– realizzare 6 km di percorsi ciclabili

– ampliare la rete del bike sharing con alcune nuove postazioni organiche ai nuovi percorsi

Su questa storia del milione di euro si sono spese un sacco di parole da parte degli assessori che abbiamo avuto dal 2007 ad oggi, sono stati scritti articoli, ci sono state discussioni e opposizioni da parte di commercianti più o meno sprovveduti e municipi ostili a perdere posti auto.

FIAB ha appoggiato per quanto possibile il Comune, nella speranza che fosse la volta buona perchè qualcosa si muovesse a favore di chi usa la bici in città.

Il Comune ha dato incarico per la progettazione dei percorsi prima ad AMI, buonanima, e poi ad ASTER, coinvolgendo in modo del tutto marginale ed episodico chi come FIAB o altre associazioni ha le competenze tecniche in merito, conoscendo la città sulla propria pelle di ciclisti urbani.

A FIAB risulta che, dopo varie proroghe richieste ed ottenute dal Comune, la possibilità di ottenere il finanziamento sia scaduta definitivamente nel Dicembre 2014.

Nel corso dell’incontro l’Assessore ha espresso la sua opinione che la realizzazione del POD è stata ritardata da eventi esterni (alluvione, lavori in copertura al Bisagno, lavori in Via XX Settembre) ed ha ribadito che comunque è sua ferma intenzione andare avanti.

Ma quando abbiamo chiesto ad Assessore e Direttore come stavano realmente le cose, cioè se c’era ancora speranza di ottenere il milione di euro e nel caso entro quale data avrebbero dovuto essere terminati i lavori per i 6 km di percorsi, la risposta è stata sconcertante: non lo sappiamo.

Pensando ad una comprensibile impreparazione al momento dell’incontro, abbiamo scritto alcuni giorni dopo una mail al Direttore per sollecitargli questa informazione: non abbiamo avuto nessuna risposta.

Una nostra amara considerazione: su questa cosa del POD ci avevamo un po’ sperato, il Circolo FIAB in particolare si era impegnato, forse anche troppo, a favore del Comune pensando che fosse la volta buona, anche vista la coerente difesa della ciclabile di Via Venti dagli attacchi dei commercianti fatta da Dagnino.

Ma ora ho la sensazione che si voglia far passare sotto silenzio questo nuova perdita di soldi del Comune: quando si tratta di ciclabilità, come già successo per la ciclabile del Porto Antico, vengono spesi un po’ di soldi (per il POD almeno per pagare la progettazione), si fanno un po’ di articoli sui giornali, si discute su questo e quello, non si riescono a finire i lavori (o nel caso del POD nemmeno a iniziare), si perde regolarmente il finanziamento, tutto scompare sotto silenzio e Genova continua ad essere l’unica città a km zero di piste ciclabili.

Prima del POD, il Comune ha già perso oltre 900.000 euro di risorse statali per il progetto mai realizzato Caricamento – Lanterna e rischia di perdere altri 250.000 euro di risorse regionali per l’intervento della ciclabile del Porto Antico, completamente difforme dal progetto e con diverse criticità che la rendono inutilizzabile.

Entro metà marzo vi aggiorneremo anche su questo punto.

SECONDA DOMANDA: come mai non sono stati posizionati dei cicloposteggi nella nuova sistemazione di Piazza Principe? succederà lo stesso a Brignole??

Secondo l’Assessore i cicloposteggi a Principe non sono stati posizionati per colpa di Grandi Stazioni, che ha progettato e realizzato senza coinvolgere in nulla il Comune.

Come FIAB abbiamo obiettato che a suo tempo erano state fatte, su nostra sollecitazione, delle riunioni su questo tema tra Grandi Stazioni e Comune, ma l’Assessore ha allargato le braccia dicendo che il Comune, per carenza di organico, ha difficoltà a seguire tutto.

Comunque per Piazza Brignole le cose dovrebbero andare meglio, in quanto la progettazione è stata affidata da Grandi Stazioni direttamente ad Aster, che dovrebbe avere più attenzione al tema ciclabilità.

TERZA DOMANDA: che ne è della ciclabile su Via Buozzi?

Anche qui occorre una premessa: il Comune ha progettato l’allargamento verso mare del marciapiede di Via Buozzi per sistemare nella parte sotterranea un deposito della Metropolitana e realizzare in copertura un nuovo parcheggio da ben 190 posti auto, con tanto di doppie corsie, rotatorie e spreco di spazio.

Peccato che gli scienziati che hanno progettato tutto questo (i nomi li vedete sul cartello di cantiere alla fermata del bus di Dinegro lato mare) si sono completamente dimenticati che il vecchio marciapiede (largo a sufficienza per pedoni e ciclisti) era stato definito con una delibera comunale del 2009 come percorso promiscuo ciclabile e pedonale (tra l’altro inserito come tratto esistente in quel piano generale della ciclabilità che fa parte del POD).

Insomma l’ennesima vergogna, che a suo tempo abbiamo fatto presente all’Assessore Dagnino, che si è impegnata perché nel progetto venisse reinserita la ciclabile.

Nell’incontro Dagnino ci ha ribadito che la ciclabile è stata inserita nel progetto esecutivo e che quindi si farà.

Noi qualche dubbio continuiamo ad averlo, anche per l’esperienza di come vanno le cose a Genova: fare una variante al progetto iniziale per realizzare la ciclabile (secondo il progetto studiato ad oggi dal Comune, che non interviene sul numero dei posti auto né sugli spazi del parcheggio, a differenza di quanto suggerito da noi e dal buonsenso) vuol dire spostare a monte il marciapiede togliendo una corsia a Via Buozzi (!), intervento costosissimo perché necessita tra l’altro il rifacimento di tutte le caditoie, cosa che il Comune non è in grado di finanziare.

Secondo voi come andrà a finire???

QUARTA DOMANDA: definizione ciclabile del sottopasso di Borgo Incrociati

L’attuale segnaletica non consentirebbe il transito regolare in bici nel tunnel pedonale, percorso indispensabile ai fini della sicurezza di chi va in bici.

Assessore e Direttore concordano con FIAB sulla necessità che il passaggio delle bici nel sottopasso, oltre che possibile come ora, sia anche consentito come norma.

FIAB suggerisce il semplice e poco costoso intervento di mettere delle targhette con scritto “eccetto bici” sotto ai segnali di divieto di accesso ai veicoli nel sottopasso.

Riusciremo ad avere almeno questo??

 

 

 

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