La Via del Sale
Usciti dalla stazione di Genova Bolzaneto (m 53), antico comune autonomo ora inglobato nella grande Genova, si svolta a sinistra in fondo alla discesa in Via P. Pastorino che si percorre ben presto in leggera salita fino a Piazza Ospedale Pastorino e quindi si continua ancora per circa 100 metri in discesa verso il casello autostradale di Genova Bolzaneto. Poco prima dell’accesso al casello, di fronte a concessionario auto, si svolta a destra ruotando di 360° e si percorre in salita la Via Privata Campodonico. Si continua a salire passando sopra la galleria dell’autostrada (m 72) e dopo poco si superano gli ultimi palazzi trovandosi all’improvviso in aperta campagna fra boschi misti di latifoglie e macchia mediterranea. Superato un casolare isolato tra prati e boschetti, dopo una curva, il paesaggio cambia ulteriormente non scorgendosi più la città e non udendosi nemmeno il suo frastuono. Ci troviamo di fronte al crinale dei forti, possiamo scorgere lontano sulla sinistra il Forte Diamante e sulla destra il Forte Fratello Minore. Più defilati sulla destra si intravedono anche i Forti Sperone e Begato.
Stiamo per arrivare alla località denominata Brasile (non c’entra con il paese sudamericano, deriva dal termine dialettale Braxî ). Qui la salita si fa più dolce fino ad una cappelletta che superiamo lasciandola sulla nostra destra. La strada prosegue sempre in salita contornando la sommità della collinetta su cui sorge la chiesa del Brasile (m 212). Si segue il tracciato asfaltato che è qui segnalato da segnavia rosso a forma di triangolo. Ad un’ultima curva si abbandona l’asfalto seguendo sempre, su sentiero, il segnavia posto ben in evidenza su alberi e rocce. Dopo un poco occorre fare bene attenzione perché il nostro sentiero prende a salire sulla destra lasciando il tracciato principale che continua in piano; qui il segnavia non è molto evidente è quindi facile sbagliare strada. Ben presto comunque si ritroverà il segnavia rosso che dovrà continuare ad essere seguito. Ci troviamo in un bosco di castagni, ormai abbandonati, frammisti a carpini ed ornielli. La salita prosegue, a volte costringendoci a scendere dalla bici per superare ostacoli improvvisi o pendii troppo ripidi. Arrivati in cima al sentiero troveremo sulla nostra destra le case di località Prato (m 361). Proseguendo quindi in leggera discesa torneremo sull’asfalto. Svoltando a sinistra al bivio ci immettiamo in una stradina che attraversa il bosco sottostante al Forte Diamante, che si potrà ben presto notare sopra di noi.
La stradina uscirà dal comune di Genova per entrare in quello di S. Olcese in località Camporsella (m 355). Da questa località parte uno dei numerosi sentieri che salgono al forte. In questo caso si tratta però di un sentiero non pedalabile. Il forte Diamante, posto sopra di noi ad una quota di m. 672, è stato finito di costruire nel 1758 e dopo soli due anni, con le truppe francesi al suo interno, riuscì a resistere all’assedio degli austriaci che lo avevano accerchiato dopo aver conquistato le vicine postazioni dei Due Fratelli. In tali combattimenti, che hanno anticipato di qualche mese la vittoria di Napoleone a Marengo, fu anche ferito Ugo Foscolo che combatteva per le truppe francesi.
Da Camporsella si proseguirà per Via Ezio Faggioni scendendo quindi a Casanova di S. Olcese (m 320) e continuando sempre diritti sulla S.P. n. 43 della Torrazza. Lasciati sulla destra prima il bivio che conduce in salita alla Baita del Diamante ed a Trensaco, e poi la galleria che conduce a Pino Soprano ed alla Valbisagno, si procede ancora per un poco in piano per poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per la stazione di Torrazza della Ferrovia Genova-Casella, prendendo subito dopo a sinistra: qui ha inizio la via del Sale, con tanto di indicazione stradale.
Si continua a pedalare sulla stretta stradina, che altro non è che una crosa recentemente asfaltata, e si raggiunge il piazzale della chiesa di San Bernardo (m 330); si prosegue ancora per un po’ in ripida discesa e poi in piano, raggiungendo l’ultima casa; subito dopo si oltrepassa a piedi un ruscello con diverse prese d’acqua per l’irrigazione e poi si procede lungo un sentiero piuttosto stretto e abbastanza impegnativo.
Superata una vecchia teleferica, si raggiunge un bosco di castagni dove il tracciato si allarga in una mulattiera lastricata e ricoperta di foglie, scendendo infine piuttosto ripidamente fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata nei pressi di un ponte e di una cappelletta (m 221).
Da lì si prosegue sulla destra in salita, con alcuni tornanti, fino al termine della stradina in un piccolo parcheggio; bisogna allora girare a sinistra, oltrepassare i binari della Ferrovia Genova-Casella e salire per un tratto breve ma ripido fino a Vicomorasso (m 316), giungendo nei pressi dell’Albergo Agnese.
Si svolta quindi a sinistra, scendendo in breve sulla provinciale che conduce a Sant’Olcese (m 329), che si raggiunge in poche centinaia di metri svoltando a destra. Poco dopo il piazzale della chiesa ursicinense, oltrepassati i famosi salumifici del paese, in corrispondenza di un tornante in salita sulla destra occorre proseguire diritti, in piano e poi in discesa, per poi svoltare a destra in via dei Castagni, affrontando una ripida ma breve rampa in salita. Si procede poi in leggera discesa e nuovamente in salita, fino a raggiungere alcune case e un crocicchio: siamo qui in località Passo del Beleno (m 327); la strada, che prosegue ormai solo in discesa attraverso boschi e crinali panoramici, raggiunge in breve il fondovalle del torrente Secca nei pressi del Parco Storico della Villa Serra di Comago (m 62), a Manesseno.
Per tornare verso la stazione di Bolzaneto, infine, occorre proseguire sulla sinistra fino a raggiungere la provinciale che scende da Sant’Olcese; si prosegue a destra, si oltrepassa il ponte sul torrente Secca e si raggiunge la viabilità di fondovalle superando prima una rotatoria e poi una galleria piuttosto trafficata che ci porta sugli svincoli di fronte all’Ipercoop; svoltando infine sulla sinistra si superano i caselli autostradali di Genova Bolzaneto raggiungendo in breve la stazione ferroviaria da cui eravamo partiti.
ULTERIORI INFORMAZIONI:
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Ultimo collaudo effettuato sull’itinerario da Romolo (c/o Circolo Amici della Bicicletta di Genova tel. 010/3621357 ) il 28/05/2005
© 2005, il presente itinerario è proprietà della Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta e del Circolo Amici della Bicicletta di Genova. Ne è consentita la riproduzione citandone la fonte.